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Elisa, insegnante di yoga e molto altro



Ciò che pensi, diventi" potrebbe essere il motto di Elisa, un'insegnante di yoga con un background eccezionale. A vent'anni Elisa ha vissuto un'esperienza professionale brutale e trasformante che l'ha portata a un nuovo percorso di scoperta di sé. Piena di ardore, audacia e curiosità, intraprende un lungo viaggio durante il quale impara molto sul mondo circostante e sul suo mondo interiore. Progressivamente, ha un meraviglioso incontro con lo yoga, che la invita a sperimentare la più bella forma di riconnessione con se stessa, che la guida attraverso nuove esperienze ricche di esplorazione e apprendimento. Scoprite il viaggio ispiratore di Elisa attraverso questa intervista!


1. Raccontaci del tuo incontro con lo yoga. Da quanto tempo pratichi yoga?


Gli incontri capitano, non li cerchi, ma ti trovano, devi solo essere capace di coglierli.

Ero una ragazzina con il sogno del viaggio, ma con una realtá omologata, apparire, cercare una qualifica e lavorare per introdurmi nella società. Finché l’ufficio dove lavoravo ha chiuso, ed era piena estate.

Dopo un attimo di smarrimento ho colto l’occasione per realizzare finalmente quel sogno: viaggiare.

Spagna, Portogallo, Marocco, Thailandia e quindi Australia dove mi fermo per un anno. Speravo di rimanerci un secondo anno, ma il visto mi fu rifiutato, ed anche qui ho scelto una meta successiva, Bali.

Ed é stato incontro con lo yoga, un corso intensivo e profondo che mi ha letteralmente illuminato.


2. Che yoga insegni? E perché?


Insegno Hatha, Vinyasa e Yoga prenatale. Ognuno rispecchia una parte di me: hatha la mia natura più meditativa, lenta e volta all’ascolto. Vinyasa mi da modo stimolare creatività e di sprigionare l’energia che sento dentro. Yoga prenotale è quello che più mi consente di creare una stretta connessione col prossimo, di seguire le mie assistite a tutto tondo.


3. Cosa vuoi trasmettere attraverso lo yoga?


Per me lo yoga è molto più di una semplice pratica fisica. Mi piacerebbe trasmettere che la pratica dello yoga è un mezzo per imparare a conoscere se stessi nel più profondo. Capire quali sono i nostri punti di forza e le nostre debolezze. Capire qual’è la nostra attitudine nell’affrontare la vita. Come ci rapportiamo con le difficoltà.

Ciò che facciamo sul materassino corrisponde a quello che facciamo nella vita. Se utilizziamo la pratica in modo corretto, senza ego, in ascolto, con calma e disciplina, ecco che abbiamo un mezzo estremamente valido per creare la versione di noi stessi che più sentiamo appartenerci. Lasciando andare tutte quelle parti di noi, quelle zavorre ci hanno insegnato molto ma che ormai sono diventate un peso che ci impedisce di spiccare il volo.



4. Ci sono stati momenti difficili della tua vita in cui lo yoga ti ha dato più sostegno e forza? Come è successo?


Da quando ho iniziato questo percorso, la mia vita è stata costellata di eventi intensi in positivo ed in negativo. Iniziando a praticare yoga però è come se avessi trovato la chiave per leggerli: è come se lo yoga consentisse di togliere quel velo che impedisce di guardare nella giusta prospettiva, di avere la consapevolezza che i momenti difficili sono momenti, e nient’altro; passeranno, e senza di loro non è possibile una crescita.


5. Qual è stato il momento più stimolante che hai vissuto come insegnante di yoga?


È stato proprio l’inizio del mio percorso di insegnamento . Sono tornata in Italia dopo 5 anni, in pieno inverno, senza quasi contatti, in una fase sentimentale particolarmente difficile. Ma in quel momento ho percepito che quando si ha un’intenzione ben chiara nella mente l’universo ti viene incontro e spiana la strada.

Nel giro di un mese avevo già quasi occupati tutti i giorni da lezioni. Per me è stata pura magia.


6. Qual è stata la tua più grande lotta e la tua più grande pietra miliare nella pratica, nell'insegnamento?


Le mie “lotte” sono sempre state indirizzate a trovare stabilità e costruire forza.

La mia pietra miliare nella pratica è stata proprio quella di ottenere stabilità. E non a caso, nel momento in cui ho iniziato a lavorare sulla mia stabilità fisica è anche stato il momento in cui ho raggiunto una stabilità mentale. Infatti per la prima volta in vita mia ho deciso di mettere radici in un posto.

Per quanto riguarda l’insegnamento, devo dire che trovo molto difficile esprimermi.


7. Qual è una giornata tipo nella tua vita da Yogini? Hai dei rituali o delle routine che sono parte integrante della tua vita quotidiana?


Quello che adoro di questo stile di vita è che ogni giorno è diverso. Volendo lavorare sia in presenza che, col tempo, anche online, le mie giornate si alternano tra preparare classi e tenere lezioni, creare contenuti per instagram, youtube, o per il mio sito.

Però gli elementi che cerco di mantenere costanti sono orari che rispettino il ritmo circadiano, meditare almeno 30 minuti al giorno, mangiare cibo sano e nella quantità giusta. Dedicarmi alla mia pratica personale .

Come rituali per me è importante connetterti con la luna, vivere albe e tramonti e con la luna nuova, scrivere le mie intenzioni.


8. Lo yoga è molto più di una routine. È una filosofia di vita. In che modo lo yoga ha influenzato la tua vita e la sua prospettiva? Che impatto ha lo yoga sulla nostra relazione con noi stessi e con gli altri?


Lo yoga mi ha aiutato a vivere la vita come se fosse un gioco. Un gioco in cui non puoi perdere. L’unica regola è agire con e per amore, fare un passo indietro e lasciare che la magia accada. Ed ecco che, subito, ci sentiamo più leggeri.

Ho capito che io sono quello che sono, nel bene e nel male, e non ha senso rimproverarmi , non ha senso criticarmi per non essere ciò che non sono. Ho capito che trascenderò quello che devo trascendere al momento giusto. Qualche anno fa ricercavo stravaganza e originalità. Oggi cerco semplicità e praticità. Non me lo sono imposto: è successo nel modo più naturale e completo. Ho capito che non posso non volere ciò che voglio e non devo sentirmene in colpa.


Le mie relazioni con gli altri: da quando ho iniziato a fare pace con me stessa ho iniziato a fare pace con gli altri. Sto pian piano comprendendo che ogni persona è un universo prezioso. Ma se mi approccio agli altri guardando attraverso i miei filtri, non potrò mai apprezzare ciò che loro vedono con i propri. Ho imparato che solo nel momento in cui togli le tue barriere mentali e lasci che gli altri, con i loro tempi ed i loro modi, condividano con te la loro visione, puoi trovare un tesoro. Allo stesso tempo, non necessariamente tutti ci devono piacere ed è importante scegliere con attenzione chi vogliamo conservare come parte della nostra vita. Sempre nel rispetto della visione degli altri e nella consapevolezza che non c’è un giusto e uno sbagliato ma è solo una questione di compatibilità.



9. Spesso ci lasciamo sopraffare dallo stress e dalla frenesia della vita quotidiana. Puoi condividere un esercizio o una tecnica di respirazione che ti aiuti a calmarti in queste situazioni?


Si, ogni mia classe inizia con un piccolo esercizio. Chiudi gli occhi e inizia a portare consapevolezza sul tuo respiro. Porta una mano sul petto ed una sull’addome. Inspira ed espira dal naso. Quando l’aria entra, riempi prima l’addome, poi il torace ed infine la zona clavicolare. Quando l’aria esce, libera prima la zona clavicolare, poi il torace ed infine l’addome. Continua così per 5-10 respiri o finche non ti senti calmo.


10. Che consiglio daresti a un principiante?


Datti un mese di tempo. Prova a dedicare 10 minuti al giorno alla stessa pratica e dopo un mese vedrai i primi risultati. È la costanza ciò che premia.


11. Qual è la tua postura preferita e perché?


La posizione dell’albero. Infatti non riuscivo a starci che pochi secondi e pensavo che non sarei mai riuscita a migliorare.

Ora riesco a starci diversi minuti. Ogni volta che pratico quest’ asana mi ricordo che l’esercizio ed il lavoro trasformano i sogni in realtá, e quando accade é entusiasmo puro.


12. Qual è il tuo libro o risorsa yoga preferita?


Mi piace rimanere sui grandi classici: “Yoga Sutra” di Patanjali. Ho letto la versione commentata da Sri Swami Satchidananda: uno di quei libri da leggere e rileggere ogni volta che ti senti un po’ perso.

Amo anche un libro sull’ayurveda, branca estremamente collegata con lo yoga e che aiuta a conoscere meglio se stessi ed il proprio corpo: “AyurVeda” di Dr. Vasant Lad è ottimo per approcciare l’argomento.



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